SECONDO GIORNO 07.03.1998

 

Abbiamo appuntamento con Paul Lesur, dell’Association des amis des sites de St. Hubert, il quale ci farà da guida tra i resti dell’abbazia.

Siamo in anticipo sull’orario dell’appuntamento, diamo un’occhiata al villaggio, del resto non ci vuole molto. L’unico edificio significativo è un centro di convalescenza e riabilitazione dell’ospedale di Boulay, che scopriremo più tardi essere collocato all’interno di un fabbricato superstite del XVIII secolo; in sostanza il villaggio è costituito dall’abbazia stessa.

L’incontro è fissato alla porta Coislin, dono del vescovo di Metz, il fautore della ricostruzione effettuata a partire dal 1723.

 

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